"LATER" i particolari
Il mondo del cotto e del laterizio è estremamente vasto e diversificato, basti pensare che solo nel nostro territorio è protagonista da oltre duemila anni nelle costruzioni, negli oggetti di uso di tutti i giorni e nell’arte. Nonostante sia un materiale antichissimo è impossibile non averne a che fare in ogni momento e in più di una delle sue svariate forme. Nei secoli le forme dei “prodotti” e le metodologie di produzione si sono costantemente evolute pur rimanendo di base sempre una questione di “terra, acqua, fuoco e aria”.
Ho fatto la scelta di occuparmi di “particolari” del costruito portando esempi di come il mattone è stato utilizzato, come interagisce con gli altri materiali storici ritenuti più “nobili” e le modificazioni subite nel tempo.
Uno degli elementi di fascino del mattone è la serialità e i pattern che vengono creati. Il mattone artigianale con le sue imperfezioni, le differenze di colore e i segni del tempo rende ancora più interessanti questi disegni. Il mattone industriale “moderno” ha parzialmente perso questo fascino a favore dell’estrema serialità che però, giustamente, assume altri significati.
Il mattone di cotto rimane un elemento fondamentale nell’architettura, è un materiale povero e “delicato” che veniva usato “faccia a vista” molto più raramente di quanto possiamo immaginare, negli anni gli intonaci che lo proteggevano si sono progressivamente deteriorati e spesso non sono stati sostituiti. L’errore percepito non è molto diverso da quello di Winckelmann a proposito delle statue di epoca classica considerate rigorosamente bianche quando in realtà nascevano colorate molto vivacemente. Questa interpretazione ha portato ad un’esaltazione “visiva” di questo materiale con il rischio di accelerarne il progressivo decadimento.